Da cittadina romana, mi ritengo estremamente di parte nelle mie considerazioni su Roma: ma poiché conosco persone che di questa città non fanno altro che lamentarsi e sbuffare, voglio prendermi la pena di ribadirlo: Roma è meravigliosa. Quando poi arriva Natale, se possibile, lo è ancora di più.
Le strade si colorano di mille sfumature e luminarie, l’aria si carica di allegria ed aspettativa, persino il traffico caotico per alcuni attimi sembra svanire. E’ vero, l’atmosfera natalizia riesce a rendere tutto più bello; ma dal Natale, Roma ricava un alone speciale. Se poi si è turisti fortunati, potrete anche incappare in uno degli incredibili inverni di Roma, normalmente caratterizzati da un gran freddo, forte tramontana e cielo turchino; grazie a questi elementi, Roma e le sue fontane acquisiranno un ulteriore valore aggiunto.
E’ tradizione prettamente romana celebrare l’arrivo del Natale, ma soprattutto dell’Epifania, con moltissime decorazioni in Piazza Navona. Già dai primi giorni di dicembre, l’antico stadio romano inizia a riempirsi di bancarelle, luci e palloncini, profumo di zucchero ( in molteplici forme: a velo, caramellato, filato …) e canditi; fino all’inizio delle ferie natalizie, comunque, non si ha spesso modo di farci una capatina. Magari si costeggia la piazza con l’autobus o a piedi, sempre affaccendati, ma avvertendo una sorta di richiamo. Ad ogni modo, gli impegni sono sempre tali e tanti, da impedire di entrare nella piazza.
Poi finalmente, le tanto agognate ferie arrivano. Magari durano tre giorni, questi sono solo dettagli. Ciò che importa è che una mattina ci si svegli stabilendo come obiettivo della giornata la famigerata passeggiata a Piazza Navona. Quando arrivate lì, il primo pensiero che vi sfiora è che, probabilmente, se un antico Romano avesse la fortuna (o la sventura?!…) di vedere il proprio stadio navale ora, non lo riconoscerebbe di certo e quasi sicuramente lo stesso Bernini rimarrebbe a bocca aperta.
Piazza Navona si apre come una farfalla multicolore: la luce del sole esalta non solo le mille sfumature dei palloncini e della vecchia giostra, ma anche il candore delle fontane, mentre il Moro ed il Nettuno sono rispettivamente circondati da ciambelle fritte e Babbo Natale e Befana in slitta e il Rio della Plata sembra ripararsi non solo da Sant’Agnese in Agone, ma anche da una torma di delfini gonfiati che sta per franargli addosso. Percorrendo la piazza nella lunghezza, troverete bancarelle di dolci, inevitabile fermata, soprattutto ad una certa ora del mattino; proseguendo, incontrerete banchi con Befane e scopette scaccia guai, nonché tabelloni e cartelle della caratteristica tombola romana. Tutto è variopinto e caratteristico e l’atmosfera trova il suo punto più alto nel presepe e nella giostra collocati al centro della piazza: bambini ed adulti si affollano prima attorno al presepe, per osservarlo nei minimi dettagli e verificare se vi sono stati cambiamenti rispetto all’anno passato; come logica conseguenza, la piccola folla sciama verso la giostra, piena di macchinine, cavalli e carrozze.
L’aspetto più bello di questa atmosfera, a mio parere, è proprio il contrasto tra la placida presenza delle fontane e la colorata confusione dei banchi, poiché entrambi traggono benefici dalla reciproca presenza: le fontane regalano un tocco di eleganza ai banchi, mentre questi ultimi ravvivano l’antico candore degli illustri personaggi marmorei. Sarebbe impensabile considerare e visitare Piazza Navona senza pensare ai suoi addobbi natalizi, all’allegria dilagante, alle statue quiete che si guardano attorno, chiedendosi da dove scaturisca tutto quel chiasso e rassicurando i passanti.
Finita l’Epifania, nella migliore delle tradizioni e con molti rimpianti, Piazza Navona inizierà a spogliarsi dei suoi colori festosi, per dedicarsi di nuovo al chiarore delle sue fontane. Sono sempre belle, le tre fontane di Piazza Navona, in qualsiasi periodo dell’anno le si visiti; ma grazie al Natale, persino loro, che non ne avrebbero affatto bisogno, riescono ad incrementare il proprio fascino. Sono un po’ inquiete, ad ogni buon conto: dovrebbero essere ormai abituate, eppure ogni anno non si aspettano il baccano della giostra, dei banchi e dei bambini, così si guardano intorno leggermente spaurite. Incontrate il loro sguardo, rassicuratele: le feste natalizie sono una splendida occasione di stare insieme e festeggiare, ma le nostre fontane possono stare pur tranquille. Hanno un certo diritto ad essere almeno un po’ vanitose e dunque possiamo loro garantire che a breve torneranno ad essere le signore e protagoniste indiscusse della scena. Come, d’altronde, sono sempre state.
Silvia
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